sabato 2 aprile 2016

Dreamstreet - Heartzone

Chissà quanto sarà stato frustrante registrare delle composizioni qualitativamente eccelse e poi raccogliere poco più che briciole... Potrebbero sintetizzarsi con queste parole le vicissitudini che si legano al trascorso artistico degli statunitensi Dreamstreet, poco più che una leggenda metropolitana fino all'uscita di questo disco “fantasma”, rimasto per anni a prendere polvere nei sottoscala di qualche cantina ammuffita, fino a quando la sempre vigile Retrospect Records, non ha deciso di pubblicarlo qualche anno addietro.
Formati attorno ad un manipolo di ottimi musicisti attivi nell'area di Cleveland, i chitarristi Ron Redfield e Tony Artino, ed il batterista Nick LePar, questi ultimi finiranno entrambi nei Defcon, l'idea di base del progetto Dreamstreet era quello di trovare uno sbocco discografico che riuscisse ad unire la passione per la musica suonata, e la possibilità di garantirsi una certa “solidità” remunerativa, a tal uopo, per dare un taglio professionale al proprio operato, la band decide di affidarsi al produttore/ingegnere del suono Kevin Valentine, batterista attivo in passato come membro di Godz, Donnie Iris, Shadow King, Neverland e The Innocent.

Ed è proprio dalle fila degli autori di “Livin' in the Street” che arriva il signer Rodney Psyka, la cui voce sensuale e calibrata, rappresentava il classico tassello mancante del puzzle.
Quello che scaturisce dall'ascolto costante di questi dieci brani è il classico nordamericano impastato di soluzioni vicine per concezione ad un ibrido di Aor ed hard rock, suonato con cognizione e la giusta predisposizione strumentale, pregno di riferimenti radiofonici ed hooks melodici, licks inebrianti di chitarra e sontuosi tappeti di tastiera, elementi che caratterizzano brani grintosi come “Survive” o la più delicata “Fade away”, che richiamano da vicino band come LeRoux, Strangways o gli stessi The Innocent, e come potrebbe essere il contrario, la viziosa “Money” che si spinge verso soluzioni hair metal, o la fantastica “Head Troubles” memore delle lezioni dei Van Halen prima maniera.
Dopo la registrazione del master, di sette brani, nella track list si trova anche una bonus demo, i Dreamstreet eseguono degli showcase per alcune compagnie discografiche ma, quando tutto sembra filare per il verso giusto, qualche tentennamento dello stesso Valantine fa saltare il contratto, con una label minore, e della band non se ne seppe più nulla.
This is killer 80s AOR stuff, e se lo dicono i ragazzi della Retrospect, dobbiamo crederci, o no?


Genere: Aor
Anno di Pubblicazione: 2007 (1986)
Etichetta: Retrospect Records


Line up:
Rodney Psyka - vocals
Ron Redfield – guitar, bass, keyboards
Tony Artino - gutiar
Nick LePar drums

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