Chissà quanto sarà stato frustrante registrare delle
composizioni qualitativamente eccelse e poi raccogliere poco più che
briciole... Potrebbero sintetizzarsi con queste parole le
vicissitudini che si legano al trascorso artistico degli statunitensi
Dreamstreet, poco più che una leggenda metropolitana fino all'uscita
di questo disco “fantasma”, rimasto per anni a prendere polvere
nei sottoscala di qualche cantina ammuffita, fino a quando la sempre
vigile Retrospect Records, non ha deciso di pubblicarlo qualche anno
addietro.
Formati attorno ad un manipolo di ottimi musicisti attivi
nell'area di Cleveland, i chitarristi Ron Redfield e Tony Artino, ed
il batterista Nick LePar, questi ultimi finiranno entrambi nei
Defcon, l'idea di base del progetto Dreamstreet era quello di trovare
uno sbocco discografico che riuscisse ad unire la passione per la
musica suonata, e la possibilità di garantirsi una certa “solidità”
remunerativa, a tal uopo, per dare un taglio professionale al proprio
operato, la band decide di affidarsi al produttore/ingegnere del
suono Kevin Valentine, batterista attivo in passato come membro di
Godz, Donnie Iris, Shadow King, Neverland e The Innocent.
Ed è proprio dalle fila degli autori di “Livin' in the Street”
che arriva il signer Rodney Psyka, la cui voce sensuale e calibrata,
rappresentava il classico tassello mancante del puzzle.
Quello che scaturisce dall'ascolto costante di questi dieci brani
è il classico nordamericano impastato di soluzioni vicine per
concezione ad un ibrido di Aor ed hard rock, suonato con cognizione e
la giusta predisposizione strumentale, pregno di riferimenti
radiofonici ed hooks melodici, licks inebrianti di chitarra e
sontuosi tappeti di tastiera, elementi che caratterizzano brani
grintosi come “Survive” o la più delicata “Fade away”, che
richiamano da vicino band come LeRoux, Strangways o gli stessi The
Innocent, e come potrebbe essere il contrario, la viziosa “Money”
che si spinge verso soluzioni hair metal, o la fantastica “Head
Troubles” memore delle lezioni dei Van Halen prima maniera.
Dopo la registrazione del master, di sette brani, nella track list
si trova anche una bonus demo, i Dreamstreet eseguono degli showcase
per alcune compagnie discografiche ma, quando tutto sembra filare per
il verso giusto, qualche tentennamento dello stesso Valantine fa
saltare il contratto, con una label minore, e della band non se ne
seppe più nulla.
This is killer 80s AOR stuff, e se lo dicono i ragazzi della
Retrospect, dobbiamo crederci, o no?
Genere: Aor
Anno di Pubblicazione: 2007 (1986)
Etichetta: Retrospect Records
Line up:
Rodney Psyka - vocals
Ron Redfield – guitar, bass, keyboards
Tony Artino - gutiar
Nick LePar drums
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