Si, dobbiamo farcene una verità, purtroppo anche l’immenso firmamento
del rock melodico è costellato da stelle di piccola e media grandezza,
un universo popolato da artisti che, nonostante abbiano goduto di poca
considerazione da parte dei media, hanno cercato di lasciare il segno
del proprio passaggio con opere che, almeno queste, dovrebbero perlomeno
essere rivalutate.
Prendete ad esempio il carismatico Dan Lucas, all’anagrafe Lutz
Salzwedel, eclettico vocalist di origine tedesca con un passato speso
fra le fila dei seminali Karo, formazione a torto considerata di seconda
fascia, che era riuscita solamente a sfiorare l’agognata notorietà,
grazie ai riscontri ottenuti dal loro “Heavy Birthday”, un gran bel
disco di melodic rock per veri intenditori, pubblicato nel 1988 dalla
Frontnow Records, ristampato dalla MTM nel 2005 con l’aggiunta di ben
due bonus track, e dei quali naturalmente, il buon Lutz, con il suo
tipico timbro caldo e sensuale, rappresentava senz’ombra di dubbio ben
più di una semplice punta di diamante.
Trasferitosi dalla natia Germania sulle sponde del nord America, in
cerca di fortuna, ma soprattutto di maggior visibilità internazionale,
il buon Dan Lucas trova nella Marlboro Music, si, proprio la sussidiaria
della celebre marca di sigarette, un valido supporto discografico e,
grazie anche alla collaborazione di alcuni esperti artisti da studio
come il tastierista/produttore Robert Papst, già in forza agli
altrettanto seminali Dominoe, ed il futuro nucleo dei Sydney formato da
Les Chak e Ed Straker, rispettivamente chitarra e basso, musicisti che
si rivelano delle pedine fondamentali nell’immaginario creato del
cantante teutonico, grazie ai quali riesce nel non facile compito di
dare forma, ma soprattutto sostanza, alle proprie velleità artistiche,
portando a compimento un disco intenso ed emozionante che, naturalmente,
verte attorno ad una spinta creativa di primo piano, che conduce ad un
songwriting sopraffino, pregno di composizioni degne della massima
attenzione.
“Canada” questo il titolo del debutto ufficiale dell’artista europeo,
rappresenta naturalmente ben più di un sentito omaggio alla nazione che
all’epoca lo aveva adottato, splendida in quest’ottica la suadente
“Canadian dream”, Aor song davvero toccante nel suo incedere morbido e
sinuoso, caratterizzato da una raccolta di ben quattordici perle di
raffinato rock melodico, che risentono in maniera palese delle influenze
esercitate dai maestri americani Toto, Journey e Reo Speedwagon,
proprio come si evince dall’ascolto della delicata opening track
“Someone else girl” condotta in porto da un Dan Lucas che richiama in
pieno lo stile vocale del migliore Steve Perry, della sinuosa “Over the
edge” che ricorda lo stile radiofonico del primo Bryan Adams, o della
splendida “The fire”, che conquista l’ascoltatore grazie proprio a
quell’hard rock edulcorato in pieno stile Survivor meets Foreigner, per
non parlare dei giri armonici di “Into the night” che si abbevera alla
fonte dei Loverboy e dei Max Webster, fino a giungere al tormentone “Hot
Stuff”, celebre hit firmato Diana Ross, qui ripreso in versione più
rock oriented, senza per questo snaturare la natura dance del brano
stesso.
Ne scaturisce così un disco superbo ed avvincente, senza se e senza
ma, la versione originale negli anni ha raggiunto dei prezzi davvero
stratosferici, certo, difficilmente paragonabile alle altre due release
del cantante tedesco, piuttosto buone, ma nella media, soprattutto per
la qualità intrinseca di ogni singolo brano, qui davvero al top, un
disco da avere, quindi anche qui, se lo trovate, non esitate a
prenderlo!!!!
Nessun commento:
Posta un commento