mercoledì 30 marzo 2016

King of Hearts - King of Hearts

Emozionante!!! Non ci sono altri aggettivi per descrivere in sintesi quello che si cela fra i solchi del disco di debutto degli statunitensi King of Hearts, sorta di super gruppo nato dalla collaborazione fra due dei più quotati musicisti della scena West Coast americana come il singer Tommy Fundrburk, passato alla storia come l'ugola d'oro degli stellari Airplay del duo Graydon/Foster, e del chitarrista, produttore, songwriter Bruce Gaitsch, già al lavoro con mostri sacri del calibro di Micheal Bolton, Chicago e Richard Marx.
E fu proprio durante le sessioni di registrazioni di  "Repeat offender" del singer americano, che vennero gettate le fondamenta per il proseguo artistico della band, che si completava anche grazie all'operato di altri pezzi da novanta come il batterista/cantante Kelly Keagy dei Night Ranger, George Hawkins della Kenny Loggins band al basso, e quel Bill Champlin dei Chicago alle tastiere.
Con un parterre dei roi di questa portata, è facile dedurre di trovarsi al cospetto di un disco “monstre” che affascina e lascia esterrefatti i sensi nota dopo nota, che regala sensazioni uniche nelle undici gemme che formano la track list, imperniate attorno ad un componente musicale semplice ed al contempo genuina, tessuta su trame elettro/acustiche che sprigionano sincerità ed immediatezza, dotate di quelle modulazioni radiofoniche senza tempo, con la voce magniloquente di un Tommy Fundrburk che si erge a mattatore indiscusso dell'intero lavoro, caratterizzando veri e propri capolavori d'arte contemporanea come il pop edulcorato di “I want you”, la straripante "Land of dream", l'Aor cristallino di “Working Man”, l'auto-celebrativa “King of hearts”, dedicata in realtà alla memoria del maestro Roy Orbison, o la suadente “Don't call my name”, che non sarebbero sfigurati nel songbook di band come Toto, Boston o Reo Speedwagon.
Pubblicato originariamente in Giappone, Svezia e Germania con tre lavori d'artwork differenti, questo lavoro omonimo è indispensabile in ogni discografia che si rispetti, al di la dei generi preferiti.
Puro sound americano, niente di più, niente di meno.
(Beppe Diana)

Anno di Pubblicazione: 1999
Genere: West Coast
Etichetta: Pioneer

Line up:
Tommy Funderburk - vocals
Bruce Gaitsch - guitars
Kelly Keagy - drums
George Hawkins - bass
Bill Champlin - keyboards


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